Per 112 anni, la Valle della Morte ha ufficialmente detenuto il record mondiale per la temperatura dell’aria più alta mai registrata vicino alla superficie terrestre: una torrida temperatura di 56,7°C (134°F) registrata il 10 luglio 1913. Tuttavia, una nuova ricerca suggerisce che questo record potrebbe non essere valido, derivante da un potenziale errore umano piuttosto che da condizioni meteorologiche eccezionali.
Il record discutibile
La temperatura della Death Valley è oggetto di dibattito da decenni. Nonostante il moderno riscaldamento globale, oggi le temperature nella regione raramente superano i 54,4 °C (130 °F), sollevando scetticismo tra i meteorologi. Roy Spencer, meteorologo dell’Università dell’Alabama a Huntsville, ha recentemente condotto uno studio riesaminando la lettura del 1913.
“Molti di noi hanno tranquillamente dubitato di questo disco per tutta la nostra carriera”, ha affermato Spencer. Lo studio ha confrontato le temperature delle stazioni vicine tra il 1923 e il 2024, adeguandosi alle differenze di altitudine. L’analisi ha concluso che la temperatura effettiva nella Death Valley il 10 luglio 1913 era più vicina a 48,9°C (120°F), ben lontana dal record ufficiale.
Come potrebbe essersi verificato l’errore
La discrepanza sembra derivare da una raccolta dati impropria. La stazione del Weather Bureau degli Stati Uniti al Greenland Ranch ha inizialmente misurato le temperature vicino a un campo irrigato, ma le fotografie suggeriscono che il caposquadra del ranch, Oscar Denton, abbia spostato l’attrezzatura sul terreno nudo senza autorizzazione. Denton potrebbe averlo fatto intenzionalmente, perché i dipendenti locali avevano registrato temperature più elevate sulla veranda del ranch rispetto a quanto riportato dalla stazione ufficiale.
Ci sono anche prove che Denton potrebbe aver sostituito le misurazioni ufficiali con quelle di termometri non verificati sulla veranda. Resoconti storici e corrispondenza suggeriscono che temperature superiori a 135°F venivano regolarmente registrate sulla veranda, ma la loro accuratezza è discutibile.
Perché è importante
Il record della Death Valley è più una curiosità che un punto dati scientificamente valido. La geografia unica della regione – essendo sotto il livello del mare – contribuisce al caldo estremo, ma la lettura del 1913 sembra essere un’anomalia. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) ha accettato il record a causa della mancanza di controllo in quel momento, ma il nuovo studio suggerisce che dovrebbe essere annullato.
“La vera storia dietro il valore registrato il 10 luglio 1913 potrebbe non essere mai conosciuta, ma la conclusione dello studio secondo cui 134 F non è corretto è convincente”, ha affermato Dan McEvoy, professore di climatologia presso il Desert Research Institute. Sono giustificate ulteriori indagini da parte della WMO e della NOAA. I risultati sottolineano l’importanza di una raccolta dati accurata e standardizzata, soprattutto quando si stabiliscono record globali.
























